Interregionale Serie D

(http://www.lnd.it/home?lid=21)
L´Interregionale, nota come Serie D è il massimo livello dilettantistico della FIGC e il 4° campionato italiano di calcio (dopo Serie A, Serie B e Lega Pro). L´organizzazione del campionato, l´unico di carattere dilettantistico a livello nazionale, è demandata dalla LND al Dipartimento Interregionale. Al Campionato di Serie D partecipano 167 squadre, divisi in 9 gironi organizzati in base a criteri geografici, 6 da 18 squadre, 1 da 19 squadre e 2 da 20 squadre. Dalla stagione 2011-2012, il criterio della classifica avulsa è valido per determinare quali squadre partecipano ai play-off e ai play-out. In caso di arrivo in parità al 1° posto, è invece previsto lo spareggio, da disputarsi in gara unica e in campo neutro. Se le squadre interessate sono più di 2, il discriminante della classifica avulsa stabilisce le 2 che disputeranno lo spareggio. Le 9 squadre vincitrici dei gironi sono direttamente promosse in Lega Pro, le squadre classificatesi dal 2º al 5º posto accedono invece ai play-off. I vincitori della "coda" giocano poi contro una semifinalista e le finaliste della Coppa Italia di categoria, determinando una graduatoria, l´obiettivo è stabilire le candidate pronte a subentrare in Lega Pro, nel caso di rinunce o mancate iscrizioni. Le 9 squadre promosse direttamente partecipano, inoltre, alla Poule Scudetto che assegna il titolo nazionale di categoria. Per la Poule Scudetto, le 9 squadre sono divise in 3 gironi all´italiana, con 3 squadre ciascuno, ognuna gioca una partita in casa ed una in trasferta. Le 1° classificate dei rispettivi gruppi avanzano, unitamente alla migliore 2° (determinate sulla base dei punti ottenuti nella stagione regolare, differenza reti, maggior numero di gol segnati, gol fuori casa, sorteggio); le semifinali, da disputarsi in doppio confronto, prevedono la regola dei gol fuori casa, i tempi supplementari e i calci di rigore. La finale prevede invece l´esecuzione immediata dei rigori, in caso di parità al termine dei 90´ regolamentari. Per i Play-off, tutte le partite prevedono la gara secca. La prima partita si gioca tra la 5°e la 4°classificata, la vincente gioca contro la 3°, la vincente di quest´ultimo scontro contro la 2°. Le gare vengono disputate in casa della meglio piazzata e in caso di parità al termine dei 90 minuti regolamentari passa la meglio piazzata. La LND) dispone che vi siano 4 retrocessioni (da ogni girone) in Eccellenza: alle ultime 2 classificate (retrocesse direttamente) si aggiungono le 2 perdenti dei play-out. Per i Play-out, partecipano le squadre classificatesi dal 13º al 16º posto per i gironi a 18 squadre (dal 14º al 17º posto per il girone a 19 squadre, e dal 15º al 18º posto per i gironi a 20 squadre), se il distacco in classifica è pari oppure inferiori a 8 punti. In caso di parità al 90´, si prosegue coi tempi supplementari: se persiste il risultato di parità, la squadra con il peggior piazzamento nella stagione regolare retrocede.
Nota - L´antenata della Serie D non nacque, nel 1952 con la riforma del calcio italiano di quell´anno, ma nel 1948 con la riforma del campionato di Serie C, al quale partecipavano un numero assolutamente sproporzionato di squadre e con la contestuale istituzione della Promozione. In quell´anno si propose di resettare la struttura della piramide calcistica italiana, riportandola, come già si era fatto nel 1935, alla situazione del 1929. Se però la 2°Divisione, perse nel giro di 2 anni il suo carattere interregionale per essere assegnata all´ambito regionale, nel 1948 la Promozione mantenne come 4° serie un respiro più ampio di quello localistico. Il campionato fu quindi gestito da 3 diverse Leghe Interregionali, le stesse che si erano sobbarcate gli ultimi 2 tornei di Serie C. La manifestazione voleva riesumare non solo nel nome, ma anche nella sostanza quella Promozione che era stata soppressa nel 1922, il valore delle squadre cui vi partecipavano nei 2 casi era infatti equivalente, essendo del tutto simile la numerosità delle società partecipanti alle categorie a esse superiori. Il campionato divenne poi la 4°Serie nel 1952 quando le 3 leghe furono unificate in un´unica Lega Nazionale 4°Serie che organizzava 8 gironi. Nel 1957 la FIGC diede vita al Campionato Interregionale, mentre è del 1959 la nascita della vera e propria Serie D su 6 gironi gestiti dalla Lega Nazionale Semiprofessionisti di Firenze. Dal 1967 si passò a una formula a 9 gironi. Nel 1978, con la riforma della Lega Nazionale Semiprofessionisti, la Serie C fu sdoppiata in Serie C1 e Serie C2 e il campionato di Serie D perse lo status di semiprofessionismo, organizzato su 12 gironi. La Serie D divenne di fatto il 5° livello del calcio italiano e la categoria ritornò a livello dilettanti cambiando la denominazione in Campionato Interregionale dalla stagione 1981-82, venendo gestita dalla Lega Nazionale Dilettanti. Il campionato assunse l´attuale configurazione a 162 squadre e 9 gironi a partire dalla riforma del 1992, anno in cui cambiò nome in Campionato Nazionale Dilettanti (CND), per poi tornare all´attuale nome di Serie D nel 1999. Con la riforma dei campionati della Lega Pro, a partire dalla stagione 2014-2015 la Serie D è tornata a essere, come fino al 1978, il 4°livello del calcio italiano.
L´Interregionale, nota come Serie D è il massimo livello dilettantistico della FIGC e il 4° campionato italiano di calcio (dopo Serie A, Serie B e Lega Pro). L´organizzazione del campionato, l´unico di carattere dilettantistico a livello nazionale, è demandata dalla LND al Dipartimento Interregionale. Al Campionato di Serie D partecipano 167 squadre, divisi in 9 gironi organizzati in base a criteri geografici, 6 da 18 squadre, 1 da 19 squadre e 2 da 20 squadre. Dalla stagione 2011-2012, il criterio della classifica avulsa è valido per determinare quali squadre partecipano ai play-off e ai play-out. In caso di arrivo in parità al 1° posto, è invece previsto lo spareggio, da disputarsi in gara unica e in campo neutro. Se le squadre interessate sono più di 2, il discriminante della classifica avulsa stabilisce le 2 che disputeranno lo spareggio. Le 9 squadre vincitrici dei gironi sono direttamente promosse in Lega Pro, le squadre classificatesi dal 2º al 5º posto accedono invece ai play-off. I vincitori della "coda" giocano poi contro una semifinalista e le finaliste della Coppa Italia di categoria, determinando una graduatoria, l´obiettivo è stabilire le candidate pronte a subentrare in Lega Pro, nel caso di rinunce o mancate iscrizioni. Le 9 squadre promosse direttamente partecipano, inoltre, alla Poule Scudetto che assegna il titolo nazionale di categoria. Per la Poule Scudetto, le 9 squadre sono divise in 3 gironi all´italiana, con 3 squadre ciascuno, ognuna gioca una partita in casa ed una in trasferta. Le 1° classificate dei rispettivi gruppi avanzano, unitamente alla migliore 2° (determinate sulla base dei punti ottenuti nella stagione regolare, differenza reti, maggior numero di gol segnati, gol fuori casa, sorteggio); le semifinali, da disputarsi in doppio confronto, prevedono la regola dei gol fuori casa, i tempi supplementari e i calci di rigore. La finale prevede invece l´esecuzione immediata dei rigori, in caso di parità al termine dei 90´ regolamentari. Per i Play-off, tutte le partite prevedono la gara secca. La prima partita si gioca tra la 5°e la 4°classificata, la vincente gioca contro la 3°, la vincente di quest´ultimo scontro contro la 2°. Le gare vengono disputate in casa della meglio piazzata e in caso di parità al termine dei 90 minuti regolamentari passa la meglio piazzata. La LND) dispone che vi siano 4 retrocessioni (da ogni girone) in Eccellenza: alle ultime 2 classificate (retrocesse direttamente) si aggiungono le 2 perdenti dei play-out. Per i Play-out, partecipano le squadre classificatesi dal 13º al 16º posto per i gironi a 18 squadre (dal 14º al 17º posto per il girone a 19 squadre, e dal 15º al 18º posto per i gironi a 20 squadre), se il distacco in classifica è pari oppure inferiori a 8 punti. In caso di parità al 90´, si prosegue coi tempi supplementari: se persiste il risultato di parità, la squadra con il peggior piazzamento nella stagione regolare retrocede.
Nota - L´antenata della Serie D non nacque, nel 1952 con la riforma del calcio italiano di quell´anno, ma nel 1948 con la riforma del campionato di Serie C, al quale partecipavano un numero assolutamente sproporzionato di squadre e con la contestuale istituzione della Promozione. In quell´anno si propose di resettare la struttura della piramide calcistica italiana, riportandola, come già si era fatto nel 1935, alla situazione del 1929. Se però la 2°Divisione, perse nel giro di 2 anni il suo carattere interregionale per essere assegnata all´ambito regionale, nel 1948 la Promozione mantenne come 4° serie un respiro più ampio di quello localistico. Il campionato fu quindi gestito da 3 diverse Leghe Interregionali, le stesse che si erano sobbarcate gli ultimi 2 tornei di Serie C. La manifestazione voleva riesumare non solo nel nome, ma anche nella sostanza quella Promozione che era stata soppressa nel 1922, il valore delle squadre cui vi partecipavano nei 2 casi era infatti equivalente, essendo del tutto simile la numerosità delle società partecipanti alle categorie a esse superiori. Il campionato divenne poi la 4°Serie nel 1952 quando le 3 leghe furono unificate in un´unica Lega Nazionale 4°Serie che organizzava 8 gironi. Nel 1957 la FIGC diede vita al Campionato Interregionale, mentre è del 1959 la nascita della vera e propria Serie D su 6 gironi gestiti dalla Lega Nazionale Semiprofessionisti di Firenze. Dal 1967 si passò a una formula a 9 gironi. Nel 1978, con la riforma della Lega Nazionale Semiprofessionisti, la Serie C fu sdoppiata in Serie C1 e Serie C2 e il campionato di Serie D perse lo status di semiprofessionismo, organizzato su 12 gironi. La Serie D divenne di fatto il 5° livello del calcio italiano e la categoria ritornò a livello dilettanti cambiando la denominazione in Campionato Interregionale dalla stagione 1981-82, venendo gestita dalla Lega Nazionale Dilettanti. Il campionato assunse l´attuale configurazione a 162 squadre e 9 gironi a partire dalla riforma del 1992, anno in cui cambiò nome in Campionato Nazionale Dilettanti (CND), per poi tornare all´attuale nome di Serie D nel 1999. Con la riforma dei campionati della Lega Pro, a partire dalla stagione 2014-2015 la Serie D è tornata a essere, come fino al 1978, il 4°livello del calcio italiano.
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