LND - Lega Nazionale Dilettanti

(http://www.lnd.it/)
LND - Comitato Regionale Marche
Tel. 071 285601 - Fax 071 28560403
Email: crlnd.marche01@figc.it
Pec: marche@pec.figcmarche.it
Sito: www.lnd.it/home?lid=12
LND - Delegazione Provinciale di Ancona
Tel. 071 28560307/6 - Fax 071 28560301
Email: cplnd.ancona@figc.it
Pec: ancona@pec.figcmarche.it
Sito: www.lnd.it/home?lid=1201
La Lega Nazionale Dilettanti (sigla LND) è l´organo che dirige e per il tramite dei suoi comitati interni, organizza i campionati e le coppe per le squadre iscritte dal 4° livello del calcio italiano fino all´ultimo, i campionati femminili e le manifestazioni del Beach soccer e del Calcio a 5. Fu fondata nel 1959 ed ha la sede a Roma. Alla LND fu assegnata la coordinazione dei campionati locali di Prima, Seconda e Terza Categoria gestiti, come al solito, dai Comitati Regionali, che prima di allora dipendevano direttamente dalla FIGC. Tra il 1960 e il 1964 la LND affrontò con successo le competenze un tempo della FIGC e ora a lei affidate, come il coordinamento dei Campionati Regionali gestiti dai Comitati Regionali e l´impiantistica sportiva: nel giro di 2 anni l´attività agonistica tra i Dilettanti era aumentata di oltre il 50%. Nel 1962 venne costituita la Nazionale dilettanti, che ben si comportò al primo Torneo Internazionale a cui prese parte, svoltosi in Inghilterra. Nel 1964 uscì il primo numero della rivista ufficiale della LND, "Calcio Dilettanti". La prima assemblea della LND si tenne nel 1965 e vi parteciparono oltre il 90% delle squadre affiliate alla LND, un numero intorno alle 2.000 unità. Nel 1967 fu introdotto il Campionato di Promozione e si svolse la prima edizione della Coppa Italia Dilettanti, la cui vincente, si sarebbe qualificata a una competizione anglo-italiana in cui avrebbe affrontato in una doppia finale la vincente della Coppa Dilettanti Inglese; tale competizione durò per parecchi decenni, per poi essere soppressa. Nel frattempo la LND dovette affrontare il problema dell´aumento delle squadre iscritte che aumentavano di anno in anno, dalle 2.000 squadre affiliate si passò ad oltre 6.000 nel 1971 e della regolarità dei campionati. Nel corso degli anni si verificò un aumento delle Società e degli atleti tesserati, dalle 6.000 squadre affiliate nel 1971, si passò alle oltre 9.000 nel 1978, mentre i calciatori dilettanti passarono dai 100.000 ai 600.000 atleti nel 1978. Nel 1981 la Lega Nazionale Semiprofessionisti, che gestiva i campionati di Serie C1, Serie C2 e Serie D, fu soppressa e sostituita dalla Lega Nazionale Serie C, che era professionistica e gestiva i campionati di Serie C1 e C2. Conseguenza della riforma fu la soppressione della Serie D semiprofessionistica, sostituita dal Campionato Interregionale affidato alla gestione della LND. Per la prima volta la LND gestiva un campionato non regionale bensì interregionale, le cui vincenti sarebbero state promosse nei campionati professionistici. Negli anni successivi la LND cominciò a gestire il campionato nazionale di Calcio a 5, nonché il campionato italiano di calcio femminile, mentre le Società affiliate alla LND erano arrivate a superare le 10.000 unità. Nel 1990 la LND decise di istituire il Campionato "Amatori" per andare incontro alle persone che per motivi lavorativi o di età, erano impossibilitati a svolgere una attività agonistica, ma che comunque ambivano a praticare lo sport. La LND tramite il Comitato per l´attività interregionale, organizza il campionato di Serie D per 167 squadre rappresentanti tutte le regioni italiane, divise in 9 gironi stilati su base geografica. Inoltre gestisce la Coppa Italia Serie D e il Campionato Juniores. La LND a partire dalla stagione 1986-87, accolse nel suo seno le Società di calcio femminile provenienti dalla disciolta Federazione Italiana Giuoco Calcio Femminile organizzando i campionati di Serie A femminile e Serie B femminile a carattere interregionale, mentre per la Serie C e Serie D femminile i campionati furono assegnati ai Comitati Regionali di competenza. La LND dal 2002 organizza e gestisce direttamente solo i campionati di Serie A, Serie A2 e Serie B e dal 2013 la Divisione Calcio Femminile è diventata un Dipartimento della LND. Il Comitato nazionale calcetto, nato dalla fusione tra la Federazione Italiana Calcetto e la Lega Italiana Calcetto entrò a far parte della FIGC nel 1983. Il Calcio a 5 fu inserito nella LND nel 1989 che attualmente organizza direttamente i campionati di Serie A, Serie A2 e Serie B, mentre per la Serie C e Serie D i campionati sono gestiti dai Comitati Regionali di competenza. Il Settore Giovanile e Scolastico FIGC è la nuova denominazione data al movimento giovanile nel 1959 tramite l´ufficio Attività Agonistica, organizza direttamente il Campionato Nazionale Allievi Professionisti Serie A e B, il Campionato Nazionale Allievi Professionisti I e II Divisione e il Campionato Nazionale Giovanissimi Professionisti, a cui possono partecipare soltanto le Società professionistiche italiane. Le Società dilettantistiche sono gestite e organizzate dai Comitati Regionali LND di competenza che organizzano i campionati Allievi, Giovanissimi, Esordienti (per tutte queste categorie anche i campionati femminili) a livello Regionale; le Delegazioni Provinciali e Distrettuali che organizzano i campionati Allievi, Giovanissimi, Esordienti, Pulcini e i tornei Piccoli Amici a livello provinciale e locale. Mediante gli organi locali, la LND organizza il campionato di Terza Categoria ed i campionati giovanili provinciali.
L´Eccellenza regionale è il 5°livello del campionato italiano di calcio. È il 2°campionato dilettantistico per importanza, il maggiore a livello regionale ed è organizzato dalla LND tramite i Comitati Regionali. Istituito a partire dalla stagione 1991-1992 è il campionato di livello più alto su base regionale e vi partecipano squadre dilettantistiche. Proprio per questa base regionale, le caratteristiche dei vari campionati non sono omogenee in tutta Italia, ma possono cambiare in qualche dettaglio come il numero di squadre partecipanti e il numero di retrocesse. Complessivamente sono 28 i gironi di Eccellenza con 478 squadre partecipanti. Vi sono regioni con un 1 girone, altre con 2 gironi (e solo la Lombardia ha 3 gironi). Le squadre sono obbligate ad utilizzare in ogni gara un calciatore under 19 e un under 18. Ogni anno vi sono 36 posti promozione per la Serie D così distribuiti: 28 per le vincitrici dei 28 gironi, 7 per le vincitrici dei Play-Off Nazionali, 1 per la vincitrice della Coppa Italia Dilettanti. Gli spareggi delle seconde classificate dei 28 gironi di Eccellenza sono stati istituiti a partire dalla stagione 1993-94, quando però erano previste soltanto 3 promozioni complessive. A partire dalla stagione successiva, 1994-95, i posti a disposizione per la categoria superiore sono diventati 7. La LND effettua gli accoppiamenti tramite sorteggio integrale per area (10 squadre del Nord, 10 del Centro, 8 del Sud). Le 28 società sono abbinate in 14 accoppiamenti per il 1° turno con gare di andata e ritorno (definito dal sorteggio chi gioca la prima partita in casa). Le 14 squadre qualificate si affrontano poi nel 2° turno, sempre con gare di andata e ritorno, giocandosi la promozione in Serie D: in questo caso il sorteggio ha già abbinato gli accoppiamenti nel turno precedente (in tale fase una società del Nord ne incontra una del Centro). Per quel che concerne l´ordine di svolgimento delle gare del 2° turno, è stabilito che disputa la prima gara in trasferta la squadra che, nel precedente turno, ha disputato la prima gara in casa e viceversa. Nel caso in cui entrambe le squadre interessate abbiano, invece, disputato la prima gara del precedente turno in casa o in trasferta, l´ordine di svolgimento è determinato da apposito sorteggio effettuato dalla LND. In caso di parità nelle doppie sfide vige la regola dei gol fuori casa, in caso di ulteriore parità si va ai tempi supplementari e all´occorrenza, ai calci di rigore. Quando furono istituiti, nella stagione 1993-94, gli spareggi delle seconde classificate lo erano nel vero senso della parola dato che vi accedevano le seconde classificate di ogni girone di Eccellenza. Col tempo, per vivacizzare la parte alta della classifica, la maggior parte dei Comitati Regionali ha adottato i Play-Off Regionali per designare la squadra che accederà agli Spareggi/Play-Off Nazionali. Tali Play-Off Regionali coinvolgono un numero diverso di squadre (solitamente 4) a seconda dei Comitati Regionali. Spesso si usa anche il criterio del punteggio massimo di distacco (9 punti, nella maggior parte dei casi), quando il distacco in classifica è maggiore la sfida play-off non viene disputata e la squadra meglio classificata accede alla fase successiva. A partire dalla stagione 1993-94 anche la Coppa Italia Dilettanti fornisce un posto-promozione per la Serie D (allora chiamata Campionato Nazionale Dilettanti). Tale posto va: alla vincitrice, o alla finalista sconfitta, se la vincitrice ha già vinto il proprio campionato, o alla vincitrice dello spareggio fra le semifinaliste sconfitte, se le 2 finaliste hanno vinto il proprio campionato, o alla perdente dello spareggio fra le semifinaliste sconfitte, se le altre 3 semifinaliste hanno vinto il proprio campionato. Per ottenere la promozione in Serie D la società interessata non deve militare in Promozione e non deve essere retrocessa al termine del campionato. A partire dalla stagione 2007-08 le squadre di Promozione non possono più partecipare alla Fase Nazionale della Coppa Italia Dilettanti: se una di loro vince la Fase Regionale a quella Nazionale accede la società di Eccellenza sconfitta in finale. Se nessuna delle 4 semifinaliste risulta eleggibile allora il posto-promozione non viene assegnato come è capitato nella stagione 1996-97. Diversi i meccanismi per le retrocessioni: solitamente retrocedono le ultime tre di ogni girone con modalità che variano ma che nella maggior parte delle regioni hanno visto l´introduzione dei play-out. Le squadre retrocesse disputeranno l´annata seguente la Promozione. Il numero di partecipanti può variare nel corso degli anni, per la regione Marche è di 1 girone da 16 squadre.
La Promozione è il 6°livello del campionato italiano di calcio. È il 3° campionato dilettantistico per importanza, il 2° a livello regionale, ed è organizzato dalla LND tramite i Comitati Regionali. Nato nel 1912 come 2° livello del calcio italiano, il campionato di Promozione ha subito nel tempo un graduale declassamento, fino all´ultimo avvenuto nel 1991 in cui ha lasciato il posto di massimo campionato regionale alla neonata Eccellenza. Essendo a base regionale, le caratteristiche dei vari campionati non sono omogenee in tutta Italia, ma possono cambiare in qualche dettaglio come il numero di squadre partecipanti e il numero di retrocesse. Diversi i meccanismi per le retrocessioni, solitamente retrocedono le ultime 3 di ogni girone con modalità che variano, ma che nella maggior parte delle regioni hanno visto l´introduzione dei play-out. Le squadre retrocesse da ciascun girone disputano l´annata seguente il campionato di 1°Categoria. Il numero di partecipanti può variare nel corso degli anni, per la regione Marche è di 2 gironi da 16 squadre.
La 1°Categoria è il 4° livello dilettantistico del campionato italiano di calcio ed è organizzato dalla LND tramite i Comitati Regionali, per i quali rappresenta il 3° torneo per importanza dopo l´Eccellenza e la Promozione. Elemento comune a tutti i 106 gironi è la promozione dei rispettivi vincitori al campionato di Promozione e la retrocessione delle squadre ultime classificate in 2°Categoria, mentre variano localmente le società ammesse ai playoff e ai playout, le ulteriori retrocessioni dirette e il numero complessivo dei club partecipanti. Originariamente la 1°Categoria era l´equivalente dell´attuale Serie A; dal 1904 (anno in cui fu istituito anche il campionato di 2°Categoria) al 1922 fu questa, infatti, la denominazione ufficiale del massimo campionato italiano. Le edizioni precedenti del torneo dal 1898 al 1903 erano definite Campionato Federale di Football.
Il numero di partecipanti ai campionati di 1°Categoria, può variare nel corso degli anni, per la regione Marche è di 4 gironi da 16 squadre.
La 2°Categoria è il 5° livello dilettantistico del campionato italiano di calcio. La manifestazione nacque con l´istituzione della LND nel 1959, allorquando la vecchia 1°Divisione fu fusa con la 2°Divisione, creando un nuovo campionato di 2°Categoria la cui organizzazione fu demandata ai Comitati Provinciali. Negli anni successivi la competizione passò gradualmente ad una gestione regionale. Dalla stagione 1998-99 il campionato di 2°Categoria, in diverse realtà, non è più gestito dai Comitati Regionali che ne programmano soltanto la composizione dei gironi e la redazione dei calendari ufficiali, ma dalle Delegazioni Provinciali, che gestiscono i recuperi ed irrogano le sanzioni sportive trasmettendo ai Comitati Regionali l´elenco delle squadre promosse, retrocesse e le sanzioni residue da scontare la stagione successiva; pertanto, tale campionato non ha una struttura predefinita. In ogni caso, le squadre promosse passano in 1°Categoria e le retrocesse in 3°Categoria. Almeno fino al 2008, le competenze della 2°Categoria è stata lasciata ai Comitati Regionali. Le prime classificate di ogni girone passano in 1°Categoria, mentre l´ultima arrivata scende in 3°Categoria. Solo in alcune regioni è prevista la disputa dei playoff e dei play-out. In tutte le partite della 2°Categoria, tranne casi di assoluta necessità, il competente organo tecnico dell´Associazione Italiana Arbitri designa solo l´arbitro. Il ruolo di assistente dell´arbitro viene ricoperto da un tesserato per ciascuna delle Società partecipanti alla gara. Solo in alcune manifestazioni e in alcuni tornei, soprattutto le semifinali e finali, il competente organo tecnico designa anche gli assistenti federali e, talvolta, anche il quarto uomo. Originariamente, la 2°Categoria era il 2° livello del calcio italiano: istituita nel 1904, lasciò il posto nel 1912 alla Promozione. Il campionato di 2°Categoria (1904-1912) fu congegnato per poter fare giocare in un campionato ufficiale i giocatori di riserva delle società già partecipanti al campionato di 1°Categoria, mentre solo successivamente furono ammesse a questo campionato le prime squadre delle nuove società affiliate.
La 3°Categoria è il 6° torneo dilettantistico del campionato italiano di calcio e rappresenta complessivamente il 9° e ultimo livello dell´intera piramide calcistica nazionale. Il campionato di 3°Categoria è organizzato dai Comitati Provinciali della Federazione Italiana Giuoco Calcio e raccoglie 209 gironi in tutta Italia con un numero di squadre molto variabile, accogliendo società che vanno dai quartieri delle grandi città alle frazioni di pochi abitanti ai piccoli comuni, o a semplici compagnie di amici che si cimentino nell´avventura di iscriversi ad una competizione ufficiale, la cui alternativa sarebbero i vari tornei amatoriali organizzati da centri sportivi o altri enti come il CSI o la UISP. Ogni società calcistica costituita ex novo infatti, in mancanza di taluni requisiti eccezionali, viene infatti iscritta a questo campionato. Le squadre che ottengono la promozione passano al campionato di 2°Categoria. La formula varia di regione in regione, ma ultimamente, oltre alle vincitrici dei raggruppamenti promosse al termine della stagione regolare, sono stati introdotti i playoff per decretare eventuali altre promozioni nella categoria superiore. Essendo l´ultimo campionato, non sono ovviamente previste retrocessioni. La 3°Categoria nacque nel 1959 con la nascita della LND. Alla manifestazione furono assegnate le formazioni riserve, le maggiori squadre giovanili e le società che volontariamente rinunciassero alle competizioni superiori. Solo successivamente la 3°Categoria fu basata su veri e propri criteri di merito sportivo, istituendo una regolare alternanza con la 2°Categoria.
LND - Comitato Regionale Marche
Tel. 071 285601 - Fax 071 28560403
Email: crlnd.marche01@figc.it
Pec: marche@pec.figcmarche.it
Sito: www.lnd.it/home?lid=12
LND - Delegazione Provinciale di Ancona
Tel. 071 28560307/6 - Fax 071 28560301
Email: cplnd.ancona@figc.it
Pec: ancona@pec.figcmarche.it
Sito: www.lnd.it/home?lid=1201
La Lega Nazionale Dilettanti (sigla LND) è l´organo che dirige e per il tramite dei suoi comitati interni, organizza i campionati e le coppe per le squadre iscritte dal 4° livello del calcio italiano fino all´ultimo, i campionati femminili e le manifestazioni del Beach soccer e del Calcio a 5. Fu fondata nel 1959 ed ha la sede a Roma. Alla LND fu assegnata la coordinazione dei campionati locali di Prima, Seconda e Terza Categoria gestiti, come al solito, dai Comitati Regionali, che prima di allora dipendevano direttamente dalla FIGC. Tra il 1960 e il 1964 la LND affrontò con successo le competenze un tempo della FIGC e ora a lei affidate, come il coordinamento dei Campionati Regionali gestiti dai Comitati Regionali e l´impiantistica sportiva: nel giro di 2 anni l´attività agonistica tra i Dilettanti era aumentata di oltre il 50%. Nel 1962 venne costituita la Nazionale dilettanti, che ben si comportò al primo Torneo Internazionale a cui prese parte, svoltosi in Inghilterra. Nel 1964 uscì il primo numero della rivista ufficiale della LND, "Calcio Dilettanti". La prima assemblea della LND si tenne nel 1965 e vi parteciparono oltre il 90% delle squadre affiliate alla LND, un numero intorno alle 2.000 unità. Nel 1967 fu introdotto il Campionato di Promozione e si svolse la prima edizione della Coppa Italia Dilettanti, la cui vincente, si sarebbe qualificata a una competizione anglo-italiana in cui avrebbe affrontato in una doppia finale la vincente della Coppa Dilettanti Inglese; tale competizione durò per parecchi decenni, per poi essere soppressa. Nel frattempo la LND dovette affrontare il problema dell´aumento delle squadre iscritte che aumentavano di anno in anno, dalle 2.000 squadre affiliate si passò ad oltre 6.000 nel 1971 e della regolarità dei campionati. Nel corso degli anni si verificò un aumento delle Società e degli atleti tesserati, dalle 6.000 squadre affiliate nel 1971, si passò alle oltre 9.000 nel 1978, mentre i calciatori dilettanti passarono dai 100.000 ai 600.000 atleti nel 1978. Nel 1981 la Lega Nazionale Semiprofessionisti, che gestiva i campionati di Serie C1, Serie C2 e Serie D, fu soppressa e sostituita dalla Lega Nazionale Serie C, che era professionistica e gestiva i campionati di Serie C1 e C2. Conseguenza della riforma fu la soppressione della Serie D semiprofessionistica, sostituita dal Campionato Interregionale affidato alla gestione della LND. Per la prima volta la LND gestiva un campionato non regionale bensì interregionale, le cui vincenti sarebbero state promosse nei campionati professionistici. Negli anni successivi la LND cominciò a gestire il campionato nazionale di Calcio a 5, nonché il campionato italiano di calcio femminile, mentre le Società affiliate alla LND erano arrivate a superare le 10.000 unità. Nel 1990 la LND decise di istituire il Campionato "Amatori" per andare incontro alle persone che per motivi lavorativi o di età, erano impossibilitati a svolgere una attività agonistica, ma che comunque ambivano a praticare lo sport. La LND tramite il Comitato per l´attività interregionale, organizza il campionato di Serie D per 167 squadre rappresentanti tutte le regioni italiane, divise in 9 gironi stilati su base geografica. Inoltre gestisce la Coppa Italia Serie D e il Campionato Juniores. La LND a partire dalla stagione 1986-87, accolse nel suo seno le Società di calcio femminile provenienti dalla disciolta Federazione Italiana Giuoco Calcio Femminile organizzando i campionati di Serie A femminile e Serie B femminile a carattere interregionale, mentre per la Serie C e Serie D femminile i campionati furono assegnati ai Comitati Regionali di competenza. La LND dal 2002 organizza e gestisce direttamente solo i campionati di Serie A, Serie A2 e Serie B e dal 2013 la Divisione Calcio Femminile è diventata un Dipartimento della LND. Il Comitato nazionale calcetto, nato dalla fusione tra la Federazione Italiana Calcetto e la Lega Italiana Calcetto entrò a far parte della FIGC nel 1983. Il Calcio a 5 fu inserito nella LND nel 1989 che attualmente organizza direttamente i campionati di Serie A, Serie A2 e Serie B, mentre per la Serie C e Serie D i campionati sono gestiti dai Comitati Regionali di competenza. Il Settore Giovanile e Scolastico FIGC è la nuova denominazione data al movimento giovanile nel 1959 tramite l´ufficio Attività Agonistica, organizza direttamente il Campionato Nazionale Allievi Professionisti Serie A e B, il Campionato Nazionale Allievi Professionisti I e II Divisione e il Campionato Nazionale Giovanissimi Professionisti, a cui possono partecipare soltanto le Società professionistiche italiane. Le Società dilettantistiche sono gestite e organizzate dai Comitati Regionali LND di competenza che organizzano i campionati Allievi, Giovanissimi, Esordienti (per tutte queste categorie anche i campionati femminili) a livello Regionale; le Delegazioni Provinciali e Distrettuali che organizzano i campionati Allievi, Giovanissimi, Esordienti, Pulcini e i tornei Piccoli Amici a livello provinciale e locale. Mediante gli organi locali, la LND organizza il campionato di Terza Categoria ed i campionati giovanili provinciali.
L´Eccellenza regionale è il 5°livello del campionato italiano di calcio. È il 2°campionato dilettantistico per importanza, il maggiore a livello regionale ed è organizzato dalla LND tramite i Comitati Regionali. Istituito a partire dalla stagione 1991-1992 è il campionato di livello più alto su base regionale e vi partecipano squadre dilettantistiche. Proprio per questa base regionale, le caratteristiche dei vari campionati non sono omogenee in tutta Italia, ma possono cambiare in qualche dettaglio come il numero di squadre partecipanti e il numero di retrocesse. Complessivamente sono 28 i gironi di Eccellenza con 478 squadre partecipanti. Vi sono regioni con un 1 girone, altre con 2 gironi (e solo la Lombardia ha 3 gironi). Le squadre sono obbligate ad utilizzare in ogni gara un calciatore under 19 e un under 18. Ogni anno vi sono 36 posti promozione per la Serie D così distribuiti: 28 per le vincitrici dei 28 gironi, 7 per le vincitrici dei Play-Off Nazionali, 1 per la vincitrice della Coppa Italia Dilettanti. Gli spareggi delle seconde classificate dei 28 gironi di Eccellenza sono stati istituiti a partire dalla stagione 1993-94, quando però erano previste soltanto 3 promozioni complessive. A partire dalla stagione successiva, 1994-95, i posti a disposizione per la categoria superiore sono diventati 7. La LND effettua gli accoppiamenti tramite sorteggio integrale per area (10 squadre del Nord, 10 del Centro, 8 del Sud). Le 28 società sono abbinate in 14 accoppiamenti per il 1° turno con gare di andata e ritorno (definito dal sorteggio chi gioca la prima partita in casa). Le 14 squadre qualificate si affrontano poi nel 2° turno, sempre con gare di andata e ritorno, giocandosi la promozione in Serie D: in questo caso il sorteggio ha già abbinato gli accoppiamenti nel turno precedente (in tale fase una società del Nord ne incontra una del Centro). Per quel che concerne l´ordine di svolgimento delle gare del 2° turno, è stabilito che disputa la prima gara in trasferta la squadra che, nel precedente turno, ha disputato la prima gara in casa e viceversa. Nel caso in cui entrambe le squadre interessate abbiano, invece, disputato la prima gara del precedente turno in casa o in trasferta, l´ordine di svolgimento è determinato da apposito sorteggio effettuato dalla LND. In caso di parità nelle doppie sfide vige la regola dei gol fuori casa, in caso di ulteriore parità si va ai tempi supplementari e all´occorrenza, ai calci di rigore. Quando furono istituiti, nella stagione 1993-94, gli spareggi delle seconde classificate lo erano nel vero senso della parola dato che vi accedevano le seconde classificate di ogni girone di Eccellenza. Col tempo, per vivacizzare la parte alta della classifica, la maggior parte dei Comitati Regionali ha adottato i Play-Off Regionali per designare la squadra che accederà agli Spareggi/Play-Off Nazionali. Tali Play-Off Regionali coinvolgono un numero diverso di squadre (solitamente 4) a seconda dei Comitati Regionali. Spesso si usa anche il criterio del punteggio massimo di distacco (9 punti, nella maggior parte dei casi), quando il distacco in classifica è maggiore la sfida play-off non viene disputata e la squadra meglio classificata accede alla fase successiva. A partire dalla stagione 1993-94 anche la Coppa Italia Dilettanti fornisce un posto-promozione per la Serie D (allora chiamata Campionato Nazionale Dilettanti). Tale posto va: alla vincitrice, o alla finalista sconfitta, se la vincitrice ha già vinto il proprio campionato, o alla vincitrice dello spareggio fra le semifinaliste sconfitte, se le 2 finaliste hanno vinto il proprio campionato, o alla perdente dello spareggio fra le semifinaliste sconfitte, se le altre 3 semifinaliste hanno vinto il proprio campionato. Per ottenere la promozione in Serie D la società interessata non deve militare in Promozione e non deve essere retrocessa al termine del campionato. A partire dalla stagione 2007-08 le squadre di Promozione non possono più partecipare alla Fase Nazionale della Coppa Italia Dilettanti: se una di loro vince la Fase Regionale a quella Nazionale accede la società di Eccellenza sconfitta in finale. Se nessuna delle 4 semifinaliste risulta eleggibile allora il posto-promozione non viene assegnato come è capitato nella stagione 1996-97. Diversi i meccanismi per le retrocessioni: solitamente retrocedono le ultime tre di ogni girone con modalità che variano ma che nella maggior parte delle regioni hanno visto l´introduzione dei play-out. Le squadre retrocesse disputeranno l´annata seguente la Promozione. Il numero di partecipanti può variare nel corso degli anni, per la regione Marche è di 1 girone da 16 squadre.
La Promozione è il 6°livello del campionato italiano di calcio. È il 3° campionato dilettantistico per importanza, il 2° a livello regionale, ed è organizzato dalla LND tramite i Comitati Regionali. Nato nel 1912 come 2° livello del calcio italiano, il campionato di Promozione ha subito nel tempo un graduale declassamento, fino all´ultimo avvenuto nel 1991 in cui ha lasciato il posto di massimo campionato regionale alla neonata Eccellenza. Essendo a base regionale, le caratteristiche dei vari campionati non sono omogenee in tutta Italia, ma possono cambiare in qualche dettaglio come il numero di squadre partecipanti e il numero di retrocesse. Diversi i meccanismi per le retrocessioni, solitamente retrocedono le ultime 3 di ogni girone con modalità che variano, ma che nella maggior parte delle regioni hanno visto l´introduzione dei play-out. Le squadre retrocesse da ciascun girone disputano l´annata seguente il campionato di 1°Categoria. Il numero di partecipanti può variare nel corso degli anni, per la regione Marche è di 2 gironi da 16 squadre.
La 1°Categoria è il 4° livello dilettantistico del campionato italiano di calcio ed è organizzato dalla LND tramite i Comitati Regionali, per i quali rappresenta il 3° torneo per importanza dopo l´Eccellenza e la Promozione. Elemento comune a tutti i 106 gironi è la promozione dei rispettivi vincitori al campionato di Promozione e la retrocessione delle squadre ultime classificate in 2°Categoria, mentre variano localmente le società ammesse ai playoff e ai playout, le ulteriori retrocessioni dirette e il numero complessivo dei club partecipanti. Originariamente la 1°Categoria era l´equivalente dell´attuale Serie A; dal 1904 (anno in cui fu istituito anche il campionato di 2°Categoria) al 1922 fu questa, infatti, la denominazione ufficiale del massimo campionato italiano. Le edizioni precedenti del torneo dal 1898 al 1903 erano definite Campionato Federale di Football.
Il numero di partecipanti ai campionati di 1°Categoria, può variare nel corso degli anni, per la regione Marche è di 4 gironi da 16 squadre.
La 2°Categoria è il 5° livello dilettantistico del campionato italiano di calcio. La manifestazione nacque con l´istituzione della LND nel 1959, allorquando la vecchia 1°Divisione fu fusa con la 2°Divisione, creando un nuovo campionato di 2°Categoria la cui organizzazione fu demandata ai Comitati Provinciali. Negli anni successivi la competizione passò gradualmente ad una gestione regionale. Dalla stagione 1998-99 il campionato di 2°Categoria, in diverse realtà, non è più gestito dai Comitati Regionali che ne programmano soltanto la composizione dei gironi e la redazione dei calendari ufficiali, ma dalle Delegazioni Provinciali, che gestiscono i recuperi ed irrogano le sanzioni sportive trasmettendo ai Comitati Regionali l´elenco delle squadre promosse, retrocesse e le sanzioni residue da scontare la stagione successiva; pertanto, tale campionato non ha una struttura predefinita. In ogni caso, le squadre promosse passano in 1°Categoria e le retrocesse in 3°Categoria. Almeno fino al 2008, le competenze della 2°Categoria è stata lasciata ai Comitati Regionali. Le prime classificate di ogni girone passano in 1°Categoria, mentre l´ultima arrivata scende in 3°Categoria. Solo in alcune regioni è prevista la disputa dei playoff e dei play-out. In tutte le partite della 2°Categoria, tranne casi di assoluta necessità, il competente organo tecnico dell´Associazione Italiana Arbitri designa solo l´arbitro. Il ruolo di assistente dell´arbitro viene ricoperto da un tesserato per ciascuna delle Società partecipanti alla gara. Solo in alcune manifestazioni e in alcuni tornei, soprattutto le semifinali e finali, il competente organo tecnico designa anche gli assistenti federali e, talvolta, anche il quarto uomo. Originariamente, la 2°Categoria era il 2° livello del calcio italiano: istituita nel 1904, lasciò il posto nel 1912 alla Promozione. Il campionato di 2°Categoria (1904-1912) fu congegnato per poter fare giocare in un campionato ufficiale i giocatori di riserva delle società già partecipanti al campionato di 1°Categoria, mentre solo successivamente furono ammesse a questo campionato le prime squadre delle nuove società affiliate.
La 3°Categoria è il 6° torneo dilettantistico del campionato italiano di calcio e rappresenta complessivamente il 9° e ultimo livello dell´intera piramide calcistica nazionale. Il campionato di 3°Categoria è organizzato dai Comitati Provinciali della Federazione Italiana Giuoco Calcio e raccoglie 209 gironi in tutta Italia con un numero di squadre molto variabile, accogliendo società che vanno dai quartieri delle grandi città alle frazioni di pochi abitanti ai piccoli comuni, o a semplici compagnie di amici che si cimentino nell´avventura di iscriversi ad una competizione ufficiale, la cui alternativa sarebbero i vari tornei amatoriali organizzati da centri sportivi o altri enti come il CSI o la UISP. Ogni società calcistica costituita ex novo infatti, in mancanza di taluni requisiti eccezionali, viene infatti iscritta a questo campionato. Le squadre che ottengono la promozione passano al campionato di 2°Categoria. La formula varia di regione in regione, ma ultimamente, oltre alle vincitrici dei raggruppamenti promosse al termine della stagione regolare, sono stati introdotti i playoff per decretare eventuali altre promozioni nella categoria superiore. Essendo l´ultimo campionato, non sono ovviamente previste retrocessioni. La 3°Categoria nacque nel 1959 con la nascita della LND. Alla manifestazione furono assegnate le formazioni riserve, le maggiori squadre giovanili e le società che volontariamente rinunciassero alle competizioni superiori. Solo successivamente la 3°Categoria fu basata su veri e propri criteri di merito sportivo, istituendo una regolare alternanza con la 2°Categoria.
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